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News dall'Osservatorio SIRP

01.04.2020

JAK inhibitors in refractory juvenile idiopathic arthritis-associated uveitis

JAK inhibitors in refractory juvenile idiopathic arthritis-associated uveitis

Miserocchi E*, Giuffrè C, Cornalba M, Pontikaki I, Cimaz R**.

*Department of Ophthalmology, University Vita-Salute, IRCCS Ospedale San Raffaele, Via Olgettina 60, 20132, Milan, Italy

** Pediatric Rheumatology Unit, ASST G. Pini-CTO, Piazza Cardinale Andrea Ferrari 1, 20122, Milan, Italy

Clin Rheumatol. 2020 Mar;39(3):847-851. Epub 2020 Jan 2

I.F. 2.293 (2018)

L’articolo presenta i dati preliminari riguardanti l’uso degli inibitori di JAK per il trattamento di pazienti affetti da artrite idiopatica giovanile (AIG) ed uveite associata.

Lo studio è stato condotto dall’Unità di Reumatologia Pediatrica dell’ASST G. Pini di Milano in collaborazione con il Dipartimento di Oftalmologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, in una coorte di pazienti con storia a lungo termine di artrite idiopatica giovanile ed uveite di grado severo in cui la manifestazione patologica si fosse dimostrata refrattaria ai convenzionali trattamenti con farmaci antireumatici (DMARD). In tre casi è stato somministrato il farmaco inibitore di JAK Baricitinib ed in un caso il farmaco inibitore di JAK Tofacitinib: in tutti i pazienti dello studio si è dimostrato un miglioramento dei casi di uveite, definito come riduzione dell'infiammazione intraoculare secondo i criteri della nomenclatura delle uveiti standardizzata. I farmaci hanno mostrato minore efficacia nel trattamento della malattia articolare con minori casi di miglioramento clinico responsivo al trattamento in uso. In tutti i casi la terapia è stata ben tollerata da tutti i pazienti e non sono stati registrati eventi avversi, effetti collaterali oculari o reazioni allergiche. I risultati preliminari dello studio suggeriscono come gli inibitori JAK rappresentino una nuova opzione di trattamento per i pazienti affetti da uveite associata ad AIG, in particolare in quei casi refrattari che non rispondono adeguatamente ai DMARD convenzionali o biologici.

Commento a cura della Dr.ssa Giulia Baresi (SIRP JM)