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La SIRP "sulla notizia"

30.03.2020

COVID-19 News 2

Clinical course and risk factors for mortality of adult inpatients with COVID-19 in Wuhan, China: a retrospective cohort study

Fei Zhou*, Ting Yu*, Ronghui Du*, Guohui Fan*, Ying Liu*, Zhibo Liu*, Jie Xiang*, Yeming Wang, Bin Song, Xiaoying Gu, Lulu Guan, Yuan Wei, Hui Li, Xudong Wu, Jiuyang Xu, Shengjin Tu, Yi Zhang, Hua Chen, Bin Cao

Lancet 2020. doi.org/10.1016/S0140-6736(20)30566-3

Summary a cura di Giuliana Giardino

In questo studio retrospettivo multicentrico, pubblicato sulla rivista The Lancet, il 9 Marzo 2020 Zhou et al identificano fattori di rischio di esito infausto, in una popolazione di 191 pazienti adulti Covid-19 positivi. Tra questi 137 sono stati dimessi e 54 sono deceduti in ospedale. All’analisi univariata, fattori di rischio di outcome sfavorevole erano diabete, coronaropatia, età avanzata, linfopenia, leucocitosi, aumento di ALT, LDH, Troponina I cardiaca, CK, d-Dimero, Ferritina, IL-6, tempo di protrombina, procalcitonina e creatinina. All’analisi multivariata fattori di rischio per prognosi infausta erano età avanzata, d-Dimero all’ingresso > 1 μg/mL e maggiore SOFA score. Quest’ultimo è un punteggio per la valutazione della disfunzione d'organo nei pazienti affetti da sepsi, e considera parametri inerenti l’apparato respiratorio, coagulazione, fegato, apparato cardiovascolare, SNC e rene. La durata mediana del viral shedding era di 20 giorni (range 8-37 giorni).


Characteristics of pediatric SARS-CoV-2 infection and potential evidence for persistent fecal viral shedding

Yi Xu, Xufang Li, Bing Zhu, Huiying Liang, Chunxiao Fang, Yu Gong, Qiaozhi Guo, Xin Sun, Danyang Zhao, Jun Shen, Huayan Zhang, Hongsheng Liu, Huimin Xia, Jinling Tang, Kang Zhang and Sitang Gong 

Nature Medicine 2020. doi.org/10.1038/s41591-020-0817-4

Summary a cura di Emma Coppola 

In questo studio osservazionale, pubblicato su Nature Medicine, Yi Xu et al. descrivono 10 pazienti pediatrici, di età compresa tra 2 mesi e 15 anni, risultati positivi all’infezione da SARS-CoV-2, individuati in una popolazione di 745 bambini con alto sospetto epidemiologico (contatto con paziente positivo, viaggio in aree endemiche nelle due settimane precedenti). Nella maggior parte dei casi pazienti presentavano  sintomi aspecifici, quali febbre con TC mai superiore a 39°C (n=7), tosse (n=5), rinorrea (n=2) e diarrea (n=3), che non richiedevano ospedalizzazione e/o assistenza medica. A differenza di quanto accade per gli adulti, gli esami radiologici (RX e TC) risultavano nella norma nella maggior parte dei casi. Gli esami ematochimici mostravano alterazioni in pochi casi, con neutropenia lieve (n=2), linfopenia moderata (n=2) e ipetransaminasemia (n=1). Lo studio del profilo citochinico evidenziava aumento della IL-17 (n=7) e dell’IL-6 (n=5). Su questi pazienti, sono stati eseguiti sia il tampone nasofaringeo che il tampone rettale. In 6 casi, il tampone rettale è risultato persistentemente positivo, nonostante la negativizzazione del tampone rinofarigeo, suggerendo che il virus colonizza e persiste nel tratto GI più a lungo che nel tratto rinofarigeo e che, quindi, una trasmissione di tipo oro-fecale può essere possibile. Il tampone rettale potrebbe essere più affidabile del tampone nasofaringeo nel determinare la fine del periodo di quarantena per i pazienti affetti.


Epidemiological Characteristics of 2143 Pediatric Patients With 2019 Coronavirus Disease in China

Yuanyuan Dong, Xi Mo, Yabin Hu, Xin Qi, Fang Jiang, Zhongyi Jiang, Shilu Tong

Pediatrics 2020. 10.1542/peds.2020-0702

Summary a cura di Carla Borzacchiello

In questo studio retrospettivo, pubblicato sulla rivista Pediatrics, Dong Y et al hanno esaminato le caratteristiche epidemiologiche di una coorte di 2143 pazienti pediatrici, che hanno contratto l’infezione da COVID-19 tra 16 gennaio all’8 febbraio 2020.  La diagnosi era stata confermata con tampone nel 34.1% mentre nel 65,9% la diagnosi era stata sospettata sulla base di esposizione a casi confermati di Covid-19 o sintomatologia suggestiva con esclusione di altre cause infettive (influenza e altri virus respiratori). L’età media dei pazienti era 7 anni (2-13 anni) e non sono state riscontrate differenze di genere statisticamente significative (maschi 56,6 %). Le manifestazioni cliniche dei pazienti pediatrici erano meno gravi di quelle riportate nella popolazione adulta. Infatti, il 4,4 % era asintomatico, il 50,9% aveva sintomi lievi, il 38,8% aveva sintomi moderati. Solo il 5,9 % dei bambini aveva sintomi gravi, rispetto al 18,5% di adulti descritti in casistiche precedenti. Un solo paziente di 14 anni, maschio, è deceduto. Lo studio dimostra che anche i bambini, soprattutto i neonati, possono essere suscettibili all’infezione da COVID-19. 


Trial of Lopinavir-Ritonavir in Adults Hospitalized with Severe Covid-19

Cao B et al A 

N Engl J Med. 2020. doi: 10.1056/NEJMoa2001282 

Summary a cura di Emilia Cirillo

Pochi giorni fa sono apparsi sulla rivista New England Journal of Medicine i risultati di un trial randomizzato, controllato, open-label (LOTUS China) riguardanti l’utilizzo dell’associazione lopinavir-ritonavir (400mg e100 mg rispettivamente) somministrata 2 volte al giorno per 14 giorni in 199 pazienti adulti con ospedalizzati per polmonite da Covid-19. Nessun beneficio è stato osservato nei pazienti trattati con terapia antivirale+ terapia di supporto (n = 99) rispetto a pazienti trattati solo con terapia di supporto (n = 100) per quel che riguarda il tempo necessario per ottenere un miglioramento delle condizioni cliniche, i tempi di dimissione, la mortalità o la carica virale. Resta da valutare se l’inizio precoce del trattamento possa ridurre le complicanze dell’infezione.